Dal 22/07/2021 al 22/07/2021

Quote societarie e le clausole di prelazione

Il codice civile enuncia quale regola generale per le società di capitali quella della libera trasferibilità delle azioni e delle partecipazioni, sia per atto tra vivi, che a causa di morte; è quanto emerge dal disposto degli artt. 2355 e 2469, comma 1, c.c., dettati rispettivamente per le s.p.a. e per le s.r.l.
Lo stesso codice, tuttavia, oggi più che nel passato, tempera tale principio, prevedendo, agli artt. 2355-bis, comma 2, e 2469, comma 2, c.c., che si possa convenire di circoscriverne o comunque graduarne l’incidenza, sino a giungere all’estremo opposto di escluderne, anche del tutto, l’operatività.
A tale riguardo vengono in rilievo le clausole statutarie di prelazione, che, con la loro funzione di evitare l’accesso di terzi estranei nella società e di mantenere tendenzialmente intatti i rapporti tra i soci, impongono al socio, il quale decida di vendere la propria partecipazione, di offrirla preventivamente agli altri soci (o ad altri soggetti) e di preferirli ai possibili terzi acquirenti.
Nonostante la estrema diffusione nella prassi (nelle società a responsabilità limitata la presenza della clausola di prelazione in statuto rappresenta un elemento costante, quasi tralatizio), la produzione giurisprudenziale formatasi negli anni appare concentrata su alcuni solo degli aspetti del fenomeno, seppure di massimo rilievo (natura della denuntiatio; effetti della sua mancanza); altre questioni (prima fra tutte la possibilità di concepire un funzionamento della clausola che prescinda dal canone della parità di condizioni tra l’offerta di trasferimento del – o al – terzo e l’offerta di trasferimento ai soci prelazionari) hanno formato oggetto di studio ed elaborazione soprattutto a livello di prassi contrattuale e notarile.
Di tali questioni il presente contributo intende fornire un quadro, che consenta agli operatori di orientarsi rapidamente tra le diverse possibili soluzioni e di cogliere gli assetti vigenti sia dell’elaborazione giurisprudenziale (alla luce delle opinioni provenienti dalla dottrina), sia dell’elaborazione effettuata dalla prassi (contrattuale e notarile).  
Fonte di riferimento:
https://ilsocietario.it/bussola/clausole-di-prelazione 
condividi su:
Galleria Fotografica